The Humanitarian Flight

Il 18 ottobre 2023 alle ore 17:45 durante la Festa del Cinema di Roma presso Spazio “Lazio Terra di Cinema” della Regione Lazio – AuditoriumArte – Auditorium Parco della Musica si svolgerà la proiezione, in Anteprima Nazionale, del cortometraggio “The Humanitarian Flight”. Sei minuti intensi all’interno di una narrazione che buca l’anima. All’evento interverranno Don Marco Pagniello direttore di Caritas italiana e Andrea Garofalo produttore di Waterclock Production. Moderatrice la giornalista Barbara Fabbroni.

Il corto documentario “The Humanitarian flight” è l’unico documento storico del primo volo umanitario italiano organizzato da Caritas italiana e Open Arms, partito da Varsavia il 22 marzo 2022 a due settimane dallo scoppio della guerra in Ucraina.

La storia: L’attore e produttore cinematografico argentino Enrique Pineyro con il suo Boeing privato da 330 posti parte con il suo aereo vuoto dall’aeroporto di Fiumicino con presenti solo gli esponenti e operatori di Caritas italiana, Open Arms e la mini-troupe organizzata dal giovane produttore e attore italiano Andrea Garofalo della Waterclock production. Sia gli operatori che la troupe non potevano scendere dall’aereo per ragioni diplomatiche e hanno passato un’intera giornata all’interno di quest’ultimo. Il documentario mostra un aereo vuoto che parte da Roma e che poi si riempie esclusivamente di donne e bambini ucraini.

Il documentario mostra l’inconsapevolezza e l’incoscienza di quest’ultimi che si imbarcano sull’aereo in uno dei momenti più drammatici della storia recente. È proprio quell’innocenza e inconsapevolezza dei bambini documentata nel cortometraggio a rappresentare la nostra unica speranza per un mondo migliore.

Cosa significativa e degna di nota: il documentario non ha regia. È stato filmato da due filmmaker coordinati dal produttore Andrea Garofalo che ha seguito i consigli del regista Vincenzo Marra.

Ufficio Stampa: Giuseppe Zaccaria

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Mi fido di te

Barbara Fabbroni

Dal 5 all’ 8 ottobre alla Sala Lysistrata in Roma andrà in scena lo spettacolo: “Mi fido di te” da un’idea di Sasà Russo e Gianpaolo Quarta. “Mi fido di te” è uno spettacolo che tratta il tema dell’amicizia, quella vera, fedele. Sappiamo quanto questo argomento è essenziale nella vita, nelle relazioni e nell’incontro con l’altro. L’amicizia è quel sentimento di incontro che crea un’alchimia tra l’Io e il Tu. Marco e Fabio, due quarantenni uniti da una profonda amicizia trentennale, si trovano ancora una volta a supportarsi, davanti a nuovi imprevisti che la vita sbatte loro in faccia.

Da una parte, Marco, uomo dal cuore buono e dall’irrefrenabile passionalità nei confronti della vita, dall’altra, Fabio, uomo rispettoso, altruista, ma molto spesso rigido e distaccato verso tutti e tutto.

Un connubio amicale davvero imprescindibile, nei confronti del quale i protagonisti trovano sempre riparo e sostegno vicendevolmente, nonostante le loro esponenziali differenze. Se per Marco, Fabio è un punto di riferimento assoluto, per Fabio, Marco è la parte più pura e umana del suo essere quello che è, così com’è.

Una storia piena di ironia e cinismo, con dei risvolti mai banali e scontati. In amicizia è così, nulla è davvero come appare, perché in fondo niente è mai scontato come sembra.

L’opera è scritta e diretta da Sasà Russo. L’aiuto regia affidato a Valentina Grimaldi, nel cast troviamo Gianpaolo Quarta e Sasà Russo. La produzione è affidata a: Bro&Sisters – Iposcenio Spettacoli.

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Ho scelto di sorridere

Barbara Fabbroni

Patrizia Pellegrino è una donna molto affascinante, colta e determinata. Si è innamorata del teatro andando a vedere con i suoi genitori una commedia di Walter Chiari, aveva solo 13 anni. Così disse a sua madre: “voglio fare l’attrice”. Patrizia Pellegrino, napoletana verace, donna dalle mille virtù si racconta e ci racconta dei suoi tanti successi, del suo amore per la vita, i figli, il compagno e il suo lavoro.

Cara Patrizia, sei super attiva nei tuoi profili social, il lavoro ti sta occupando molto tempo: potremmo dire che è un periodo molto intenso?

È vero! Mi piace il mio lavoro, sono curiosa e ho voglia di fare e sperimentare tante cose.

C’è qualcosa di emozionante che sta arrivando a breve?

Sono emozionata per un lavoro letterario che a breve uscirà in tutte le librerie.

Interessante, ci racconti di più?

È la mia autobiografia, costruita e scritta con tanto amore. È un lavoro emozionale.

Che cosa intendi con: “lavoro emozionale”?

È stata come una lunga seduta psicanalitica. Capisci?

Posso capire … un lavoro introspettivo?

Sai quando racconti le cose belle, le cose brutte, i lutti che ti lacerano il cuore come la perdita di mio padre, del mio bambino. Il libro è un insieme di tante cose che mi hanno molto provata.

Perché hai voluto scrivere un’autobiografia?

Ho voluto scrivere questa fotografia per metterla a disposizione delle persone che stanno soffrendo, per far capire loro che c’è sempre un modo di sopravvivere al dolore.

Direi un regalo stupendo per chi vorrà leggerlo. Veniamo al tuo lavoro: che cosa stai facendo in questo momento?

Sto progettando molte cose, ma non le dico perché sono molto scaramantica. Ne parlerò nel momento in cui sarà tutto definito e realizzato.

La tua autobiografia non è il tuo primo lavoro editoriale?

C’è stato un lavoro precedente, un libro che ha avuto un enorme successo. Il libro s’intitola: “Per avere Gregory”.

Una storia senza dubbio appassionante e molto intensa?

Racconta il percorso che ho fatto per avere il mio primo figlio adottivo: Gregory. È stato un viaggio intenso, difficile ma coronato da un amore infinito. Gregory era un bambino, l’ho amato da subito. Pensa al momento dell’adozione stavo aspettando Tommy.  In questo libro ho raccontato l’iter che ho dovuto percorrere non solo a livello sociale ma anche burocratico ed emotivo. È stato un libro di grandissimo successo. Le persone erano curiose di capire come fare per l’adozione. Molte coppie mi scrivevano raccontandomi che grazie al libro avevano compreso come si poteva fare per l’adozione tanto che in seguito sono riusciti a diventare genitori adottivi.  Con i tuoi lavori tocchi sempre temi sociali importanti arrivando dritta al cuore del tuo lettore?

Non solo. Cerco di mettere nei miei lavori l’anima, la speranza, la determinazione, il coraggio, la forza nella speranza che sia un esempio da prendere per combattere e proseguire il cammino della vita nonostante le tante difficoltà.

Che cosa ti ha insegnato Gregory?

L’insegnamento di un bambino adottivo è un insegnamento molto importante, mi ha dato quella forza, quel desiderio di diventare mamma che è stato espresso. Ero più calma, più consapevole. Hai la capacità di far diventare una grande risorsa i momenti di dolore e buio, come se poi diventassero la tua strada maestra?

La forza me la dà, forse Dio, perché io credo in Dio. Non sono una persona che tutte le domeniche va in chiesa. Quando ci vado sento una grande pace, stare in chiesa, ascoltare la messa mi dà molta serenità. Credo in Dio, credo nei Santi. Sono devota sia a Padre Pio sia a Madre Teresa di Calcutta, due figure che danno senso e motivazione alla mia fede. Credo di aver anche ricevuto un miracolo da Padre Pio.

Un miracolo da Padre Pio, a che cosa ti riferisci?

Dopo Tommy è nata mia figlia Arianna. La bambina ha avuto dei grossi problemi, credo che Padre Pio mi abbia dato la forza di superare il periodo doloroso e faticoso a seguito della malattia di mia figlia.

Che cosa è per te la sofferenza?

Penso che solo nella sofferenza si può essere migliori, perché se tutto ti va bene nella vita, rimani una persona un po’ superficiale. I grossi dolori ti fanno comprendere e apprezzare tantissime cose della vita e delle relazioni.

Sei anche molto attiva nei social, che cosa pensi di questo strumento comunicativo?

C’è un grande dibattito su questo tema, perché a volte non vengono utilizzati come si dovrebbe. Come dovrebbero essere utilizzati i social?

Prima di tutto i social non devono essere spazio per critiche, giudizi e attacchi gratuiti. Bisogna comprendere che ogni persona ha la sua natura, il suo essere e i suoi limiti. Purtroppo, nei social c’è solo voglia e desiderio di giudicare mai di comprendere. Il giudizio non è costruttivo porta sofferenza e dolore per chi lo riceve. Tutti quanti noi abbiamo una parte positiva e una negativa, siamo persone in cammino e a volte commettiamo involontariamente degli errori. Quindi, prima di giudicare, guardiamoci prima dentro e vediamo che anche noi abbiamo dei limiti, non siamo perfetti. Sai come diceva Gesù: prima di scagliare una pietra, guardati dentro, guarda quello che hai dentro di te.

Invece?

Siamo troppo arrabbiati. Forse il periodo del Covid ci ha profondamente trasformati, ci ha allontanati dalla realtà e dalla bontà quotidiana che dovremmo avere verso il prossimo.

Hai trascorso una bellissima estate tutta raccontata nei social: lavoro o piacere?

Ho voluto dedicare del tempo ai miei figli, al mio compagno alleggerendo i tanti impegni di lavoro. Ho dedicato un tempo anche a mia madre, siamo state ad Ischia ed è stata una vacanza bellissima. È importante passare del tempo con i propri genitori, anche se siamo adulti. È un tempo e un incontro significativo che rinnova l’amore e l’affetto che ci lega in maniera indissolubile.

Quanto ti manca Napoli?

Tantissimo, è la mia città. Quando posso corro a Napoli per gustarmi ogni suo angolo, ogni sua emozione: è la città più bella del mondo. Napoli è unica. Trovi tanta storia, arte e cultura, c’è un calore umano che ti accarezza, la buona cucina, insomma è perfetta.

Tornerai a Teatro?

Si ad aprile con una bellissima pièce teatrale: Donnacce di Gianni Clementi al Teatro Manzoni per la regia di Luca Pizzurro. C’è un cast incredibile: Fioretta Mari, Blas Roca Rey e naturalmente ci sono anche io!

Qual è la trama?

È una pièce irriverente dalle battute fulminanti ma anche ricca di suspance e di umanità che ha come protagoniste due “donnacce”, ovvero Tullia, detta Sofia Loren, e Tindara, detta Occhibeddi: due signore di mezza età, che hanno dedicato gran parte della loro vita alla pratica della professione più antica del mondo. Ora convivono in un appartamento della periferia romana e la crisi ormai si fa sentire anche per loro. Il mercato è inflazionato da rampanti ragazze dell’est, procaci sudamericane e richiestissimi trans brasiliani ed è per loro arrivato il tempo di andare in pensione a partire da una meritata vacanza in una località esotica.

È tarda sera. Tullia e Tindara stanno mettendo le ultime cose in valigia in attesa del taxi per l’aeroporto, quando sul balconcino dell’appartamento piomba un uomo, seminudo e decisamente su di giri, che si è calato dall’appartamento sovrastante. Il misterioso personaggio promette alle due donne una grossa cifra di danaro in cambio del loro aiuto. Da lì tutto cambierà in modo inaspettato e definitivo.

Progetti?

Tanti, tantissimi ma come ti ho detto ne parleremo a tempo debito.

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Lapini Incontra

Il 5 ottobre 2023 Lapini ospiterà la presentazione del libro di Barbara Fabbroni: “Amélie. Il destino viaggia sulla strada maestra” per Armando Curcio Editore unita all’esposizione dei gioielli scultura dell’artista Chiara Voliani.

L’autrice, psicoterapeuta, criminologa e giornalista, unisce attraverso il suo romanzo le anime di tre donne che vanno oltre la narrazione costruendo una trama leggera che avvolge in un viatico di co-condivisione. Il romanzo racconta di Amélie, una giovane parigina, appassionata di Coco Chanel e influencer molto seguita, che sogna di fare la stilista. Diplomata col massimo dei voti all’Accademia di Moda, lavora per un’importante testata di settore di proprietà di Raoul, il secondo marito della madre a cui è molto legata fin da bambina. Grande lavoratrice, capace e determinata, riesce a far valere le sue idee tanto che la direttrice del magazine e Raoul decidono di offrirle una grande occasione: andare a Milano per dirigere un’agenzia editoriale appena acquisita. La vita di Amélie è costellata di continui contrasti con i genitori e trasferirsi in Italia potrebbe anche aiutarla. Tutto sembra andare per il meglio quando una sera tre sconosciuti l’aggrediscono. È nel mondo lavorativo di Amèlie che si cesella l’incontro parigino con l’artista Chiara Voliani durante la Parigi Fashion Week.

 

Chiara Voliani da anni crea gioielli unici al mondo dove la tradizione e l’innovazione si fondono con la ricerca e il glamour all’interno di un percorso unico e avvolgente. L’artista ha completamente destrutturato la modalità di fare business collocandosi in uno spazio relazionale ormai andato perso.

Lapini apre il suo store a un evento nell’evento fondendo in un unico dialogare cultura, designer, artigianato, gioielli e creatività. Il linguaggio è legato all’anima non solo dei luoghi ma anche delle persone, delle relazioni, degli incontri che sono linfa vitale e possibilità di conoscenza.

Lapini attraverso i suoi eventi crea una forza visiva e comunicativa intrinseca che racchiude in un loro intimo gioco di intrecci, prospettive e linearità la relazione con l’altro. Immagini, parole, arte, gioielli esposti uno accanto all’altro che fanno del mondo intero un quartiere. Fili d’informazione culturale e artistica, imprenditoriale e relazionale, che incontrano il pensiero e l’anima umana attraverso l’unione di donne che attraverso il loro lavoro creano una condivisione di pensiero, parola, arte e storia.

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Massimiliano Gallo presenta la nuova stagione del Teatro Comunale Tasso

di Barbara Fabbroni

All’interno della presentazione del Teatro Comunale Gallo vengono annunciati due progetti speciali: il ritorno degli Incontri Internazionali del Cinema e del Premio Vittorio De Sica. A tutto questo si uniscono i prestigiosi nomi di Isa Danieli, Diego De Silva, Francesco Di Leva, Lucianna De Falco, Maurizio De Giovanni, Fabrizio Gifuni, Milena Mancini, Vinicio Marchioni, Francesco Montanari, Lino Musella, Ferzan Özpetek, Ludovica Rambelli Teatro, Gigi&Ross, Vanessa Scalera, Marco Zurzolo. Sono alcuni dei nomi protagonisti del cartellone della stagione 2024 del teatro comunale Tasso di Sorrento.

L’annuncio questa mattina, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il sindaco di Sorrento, Massimo Coppola, il nuovo direttore artistico, Massimiliano Gallo e Lele Nitti, amministratore delegato di Ufficio K, la società aggiudicataria della gestione della struttura.

Il rilancio del teatro comunale Tasso è stato uno degli obiettivi della nostra amministrazione fin dal suo insediamento – ha sottolineato il sindaco Coppola – Per trasformarlo in un centro territoriale di aggregazione culturale, un contenitore per ospitare cinema, spettacolo, musica, danza, teatro. Per farlo tornare ad essere un punto di riferimento, in primo luogo, per i nostri cittadini. Ma anche per i tanti che scelgono Sorrento come sede di grandi eventi e manifestazioni. Vogliamo una struttura che sia aperta tutto l’anno, in grado di rappresentare uno stimolo anche per i tantissimi giovani che vivono su questo territorio. I lavori di riammodernamento e restyling sono praticamente alle battute finali, e la scelta di un direttore artistico come Massimiliano Gallo, con la sua grande competenza e indiscussa professionalità, saprà dare uno slancio ed un respiro senza precedenti all’offerta culturale della nostra città”.

Un obiettivo condiviso dal neodirettore artistico. “La mia mission è quella di riposizionare il teatro comunale Tasso attraverso una serie di eventi artistici di grande spessore e riportarlo alla dimensione che merita: quella internazionale – ha spiegato Gallo – Ho sempre creduto che Sorrento debba essere considerata tra le più prestigiose città turistiche del mondo. Per questo motivo, il Tasso alternerà alla stagione teatrale incontri di cinema, concerti, proiezioni, retrospettive, presentazione di libri e spettacoli internazionali appositamente pensati per soddisfare il pubblico straniero che solitamente affolla la città. Il tutto con l’auspicio che i residenti della penisola sorrentina si riapproprino del loro territorio“.

Due i progetti speciali annunciati dal direttore Gallo.

In primo luogo, il ritorno a Sorrento di un grande appuntamento da sempre legato alla storia della città come gli Incontri Internazionali del Cinema. Una manifestazione ripresa e riorganizzata nel 2016, ma che il tragico evento della pandemia aveva portato nuovamente alla sospensione – ha aggiunto – Inoltre stiamo lavorando con la famiglia De Sica e l’Accademia del Cinema Italiano per riportare anche il Premio Vittorio De Sica istituito da Gian Luigi Rondi nel 1975, un anno dopo la morte di De Sica, proprio nell’ambito degli Incontri Internazionali del Cinema”.

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