Morti sul lavoro e la politica tace

Cinque morti sul lavoro negli ultimi tre giorni. Una strage senza fine a cui nessuno rimedia

“Poco più di tre giorni e la strage si è compiuta. Sono cinque i morti sul lavoro in 76 ore e la politica non se ne accorge, la campagna elettorale va avanti ma evidentemente il drammatico argomento non è ritenuto di interesse”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che insiste: “Non vorremmo sembrare ripetitivi, siamo tornati più volte sul tema ma il registro non cambia, i lavoratori cadono come mosche e, al di là delle frasi di circostanza e i discorsi retorici non si va. E neanche un cenno viene fuori dai candidati di qualsiasi tendenza che andranno a rappresentare la Nazione”. Il presidente rilancia alcune proposte: “quella che doveva essere la novità del decreto legislativo 81 del 2008 ‘Tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’, ovvero la patente a punti per i datori di lavoro stenta a decollare, per le solite lungaggini all’italiana ma noi riteniamo, per una mancanza di volontà politica. Come per la patente di guida, anche le imprese dovrebbero vedersi decurtato il punteggio in caso di incidenti, sarebbe un utile deterrente verso comportamenti scorretti.

Arrivati a questo punto, riteniamo improcrastinabile l’attuazione del dettato legislativo di cui dovrebbe farsi carico la Conferenza delle Regioni. Serve un regolamento univoco da far applicare ai responsabili, sotto la supervisione degli ispettori dei servizi di Sicurezza sul lavoro delle Asl per porre fine alla carneficina”, conclude Maritato.

 

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