Lapini Incontra

Il 5 ottobre 2023 Lapini ospiterà la presentazione del libro di Barbara Fabbroni: “Amélie. Il destino viaggia sulla strada maestra” per Armando Curcio Editore unita all’esposizione dei gioielli scultura dell’artista Chiara Voliani.

L’autrice, psicoterapeuta, criminologa e giornalista, unisce attraverso il suo romanzo le anime di tre donne che vanno oltre la narrazione costruendo una trama leggera che avvolge in un viatico di co-condivisione. Il romanzo racconta di Amélie, una giovane parigina, appassionata di Coco Chanel e influencer molto seguita, che sogna di fare la stilista. Diplomata col massimo dei voti all’Accademia di Moda, lavora per un’importante testata di settore di proprietà di Raoul, il secondo marito della madre a cui è molto legata fin da bambina. Grande lavoratrice, capace e determinata, riesce a far valere le sue idee tanto che la direttrice del magazine e Raoul decidono di offrirle una grande occasione: andare a Milano per dirigere un’agenzia editoriale appena acquisita. La vita di Amélie è costellata di continui contrasti con i genitori e trasferirsi in Italia potrebbe anche aiutarla. Tutto sembra andare per il meglio quando una sera tre sconosciuti l’aggrediscono. È nel mondo lavorativo di Amèlie che si cesella l’incontro parigino con l’artista Chiara Voliani durante la Parigi Fashion Week.

 

Chiara Voliani da anni crea gioielli unici al mondo dove la tradizione e l’innovazione si fondono con la ricerca e il glamour all’interno di un percorso unico e avvolgente. L’artista ha completamente destrutturato la modalità di fare business collocandosi in uno spazio relazionale ormai andato perso.

Lapini apre il suo store a un evento nell’evento fondendo in un unico dialogare cultura, designer, artigianato, gioielli e creatività. Il linguaggio è legato all’anima non solo dei luoghi ma anche delle persone, delle relazioni, degli incontri che sono linfa vitale e possibilità di conoscenza.

Lapini attraverso i suoi eventi crea una forza visiva e comunicativa intrinseca che racchiude in un loro intimo gioco di intrecci, prospettive e linearità la relazione con l’altro. Immagini, parole, arte, gioielli esposti uno accanto all’altro che fanno del mondo intero un quartiere. Fili d’informazione culturale e artistica, imprenditoriale e relazionale, che incontrano il pensiero e l’anima umana attraverso l’unione di donne che attraverso il loro lavoro creano una condivisione di pensiero, parola, arte e storia.

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Ad Ostellato in provincia di Ferrara va in scena il Festival delle Paure: L’Homo Inquietus del terzo millennio

La paura è senz’altro uno degli elementi strutturali della condizione umana. Le enigmatiche domande e le ansie in termini personali e collettivi su cui l’uomo si interroga dalla notte dei tempi sono rimaste identiche a se stesse, e ancora non riusciamo a scongiurarne del tutto le ombre, i misteri e le angosce che apportano alla nostra vita – paura della vecchiaia, di ammalarci, di soffrire, di rimanere soli, di essere gettati ai margini della società, senza lavoro, senza affetti, senza assistenza, di morire, di legarsi troppo a qualcuno o, al contrario, di perdere ancoraggi, bandiere, appartenenze, linguaggi comuni, di interrogarsi senza risposta di fronte a un cielo stellato troppo vasto per la singola mente: su questo filosofi e scienziati si sono sempre rincorsi con le soluzioni più adeguate o illusorie.

A queste paure che un tempo venivano definite “metafisiche” o esistenziali, dobbiamo aggiungere quelle che gli eccessi industriali, tecnologici, propagandistici, oligarchici, bellicosi hanno iniettato fra noi e il nostro habitat, fra noi e le altre specie, fra i popoli, finanche fra singoli cittadini, in una perenne lotta di affermazione e di esclusione dell’altro – la paura delle epidemie, della disinformazione, della guerra, del riarmo atomico, della crescita illimitata, delle disuguaglianze economiche e sociali, dell’amputazione dei diritti, della fine delle biodiversità, del razzismo, del terrorismo, delle catastrofi ecologiche e climatiche, della violenza cittadina, della malavita organizzata, del consumo di droga alcol e psicofarmaci, solo per citarne alcune fra le più insidiose e conflittuali.

Per questo nasce il 6/7/8 ottobre prossimo la prima edizione del Festival delle Paure: L’Homo Inquietus del terzo millennio, una tre giorni di studi, riflessioni, confronti, proposte con studiosi di caratura nazionale patrocinata dal Comune di Ostellato e organizzata dall’associazione culturale “Il Ragno d’oro” in collaborazione col filosofo della comunicazione Carmine Castoro che ne cura la direzione scientifica.  Le location dell’originale kermesse saranno, per la sera del 6 ottobre, Villa Belfiore oasi di pace e bellezza dalla splendida cornice naturalistica, e per quelle del 7 e 8 ottobre, il teatro Barattoni la cui costruzione risale agli anni ’20 del secolo scorso, entrambe a Ostellato.

Più nello specifico, si potrà assistere a 8 talk-lectio complessive che avranno come protagonisti filosofi, docenti, giornalisti, personaggi della cultura, dell’università e del mondo pop, ognuno pronto a declinare una “sua” paura di cui è esperto, cioè un anello della lunga catena di piccole e grandi apprensioni, insicurezze, crisi, sfide che stiamo vivendo in un tempo molto mobile, liquido, fortemente ibridato col virtuale e le immagini, con le tecnologie interattive e la post-verità. Non a caso si è scelto per il titolo di usare al plurale la parola “paura” e di rappresentare quest’ultima come un fondo azzurro sporcato da macchioline che assomigliano a impercettibili infezioni, ruggini, bug che si insinuano silenziosamente nella nostra quotidianità flettendola verso l’inquietudine e un sottile stato di tremore.

Il festival è un modo per essere all’altezza della complessità della contemporaneità, per provare a declinare sguardi, visioni, relazioni, prospettive finalizzate a una maggiore serenità complessiva nel mondo, che non nasca solo da procedure, leggi e forme di controllo, ma dalle profondità più autentiche delle nostre anime ferite.

Si inizia il 6 ottobre a Villa Belfiore con un aperitivo di presentazione del festival. Subito dopo il filosofo Carmine Castoro, professore incaricato al DEMeT dell’Università di Foggia, tratterà Lo spettacolo della paura, ovvero come il potere ha sempre avuto bisogno della soggezione e della coercizione della volontà del cittadino, dall’epoca dei patiboli a quella attuale del conformismo e consumismo di massa. Il 7 ottobre il cartellone prevede dalle 18 al teatro Barattoni: il caporedattore delle NewsMediaset Antonio Pascotto con la Paura del digitale, in occasione della presentazione in anteprima nazionale del suo nuovo libro “Romanzo digitale” (edizioni Jolly Roger) che tratta proprio dei pericoli di una società ormai del tutto aperta al multiverso, alla Intelligenza Artificiale e alla dipendenza da social; la Paura del narcotraffico col giornalista esperto di fenomeni criminali Emilio Orlando e la Paura della Quarta Mafia col giudice Armando Dello Iacovo che spiegherà le nuove coordinate della malavita in terra pugliese, che tanto risalto hanno avuto anche nelle narrazioni letterarie e cinematografiche. La domenica, dalle 17, sempre al teatro: la Paura dell’altro con il sociologo Nicola Ferrigni – analisi di come oggi interagiamo nelle relazioni interpersonali e di come il nostro tessuto urbano tenda ad essere lacerato da odi e violenza -, la Paura del distacco con il sociologo chercheur associé alla Sorbona di Parigi Massimo Cerulo che presenterà, anch’egli, in anteprima nazionale la sua ultima fatica letteraria “Spaesati” (Il Mulino) scritta a quattro mani col collega Paolo Jedlowski, sul partire e tornare tra nord e sud d’Italia per intraprendere carriere o affrontare necessità di vario tipo; e per finire, le Paure di Lolita Lobosco, con la scrittrice Gabriella Genisi dai cui gialli è stato tratto il personaggio della fortunatissima serie tv su Rai 1 interpretata da Luisa Ranieri e ambientata a Bari.

 

 

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Massimiliano Gallo presenta la nuova stagione del Teatro Comunale Tasso

di Barbara Fabbroni

All’interno della presentazione del Teatro Comunale Gallo vengono annunciati due progetti speciali: il ritorno degli Incontri Internazionali del Cinema e del Premio Vittorio De Sica. A tutto questo si uniscono i prestigiosi nomi di Isa Danieli, Diego De Silva, Francesco Di Leva, Lucianna De Falco, Maurizio De Giovanni, Fabrizio Gifuni, Milena Mancini, Vinicio Marchioni, Francesco Montanari, Lino Musella, Ferzan Özpetek, Ludovica Rambelli Teatro, Gigi&Ross, Vanessa Scalera, Marco Zurzolo. Sono alcuni dei nomi protagonisti del cartellone della stagione 2024 del teatro comunale Tasso di Sorrento.

L’annuncio questa mattina, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il sindaco di Sorrento, Massimo Coppola, il nuovo direttore artistico, Massimiliano Gallo e Lele Nitti, amministratore delegato di Ufficio K, la società aggiudicataria della gestione della struttura.

Il rilancio del teatro comunale Tasso è stato uno degli obiettivi della nostra amministrazione fin dal suo insediamento – ha sottolineato il sindaco Coppola – Per trasformarlo in un centro territoriale di aggregazione culturale, un contenitore per ospitare cinema, spettacolo, musica, danza, teatro. Per farlo tornare ad essere un punto di riferimento, in primo luogo, per i nostri cittadini. Ma anche per i tanti che scelgono Sorrento come sede di grandi eventi e manifestazioni. Vogliamo una struttura che sia aperta tutto l’anno, in grado di rappresentare uno stimolo anche per i tantissimi giovani che vivono su questo territorio. I lavori di riammodernamento e restyling sono praticamente alle battute finali, e la scelta di un direttore artistico come Massimiliano Gallo, con la sua grande competenza e indiscussa professionalità, saprà dare uno slancio ed un respiro senza precedenti all’offerta culturale della nostra città”.

Un obiettivo condiviso dal neodirettore artistico. “La mia mission è quella di riposizionare il teatro comunale Tasso attraverso una serie di eventi artistici di grande spessore e riportarlo alla dimensione che merita: quella internazionale – ha spiegato Gallo – Ho sempre creduto che Sorrento debba essere considerata tra le più prestigiose città turistiche del mondo. Per questo motivo, il Tasso alternerà alla stagione teatrale incontri di cinema, concerti, proiezioni, retrospettive, presentazione di libri e spettacoli internazionali appositamente pensati per soddisfare il pubblico straniero che solitamente affolla la città. Il tutto con l’auspicio che i residenti della penisola sorrentina si riapproprino del loro territorio“.

Due i progetti speciali annunciati dal direttore Gallo.

In primo luogo, il ritorno a Sorrento di un grande appuntamento da sempre legato alla storia della città come gli Incontri Internazionali del Cinema. Una manifestazione ripresa e riorganizzata nel 2016, ma che il tragico evento della pandemia aveva portato nuovamente alla sospensione – ha aggiunto – Inoltre stiamo lavorando con la famiglia De Sica e l’Accademia del Cinema Italiano per riportare anche il Premio Vittorio De Sica istituito da Gian Luigi Rondi nel 1975, un anno dopo la morte di De Sica, proprio nell’ambito degli Incontri Internazionali del Cinema”.

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Sport e salute, Ambrosino(Cryoscience): “Crioterapia protagonista anche nel Padel”

“Dopo il successo degli internazionali di Tennis e della Major League di Padel 2023, entrambi andati in scena a Roma, la crioterapia è stata ancora una volta la grande protagonista della racchetta, in occasione della inaugurazione del centro “Fight Club Padel” del campione giallorosso Vincent Candela, svoltasi lo scorso 15 settembre a Setteville (Roma) in via Giuseppe Parini 4”. Continue reading

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‘La SOStenibilità Virale’, svolta nel mondo dei social: l’intervento di Maurizio Valente

Una svolta nel mondo dei social: la carta degli influencer nasce a Perugia. A margine dell’evento “La SOStenibilità Virale” su etica social e responsabilità, organizzato dall’Associazione Luna, è stata ufficializzato il manifesto in 7 punti per i Content & Digital Creators

Una tavola rotonda che, grazie al contributo di influenti personalità del mondo della rete e della comunicazione, ha analizzato il contesto digitale da tante prospettive: filosofiche, economiche, valoriali, tecnolofiche e sociali.

La prima edizione de “La SOStenibilità Virale – Social e Responsabilità: Temi etici del Contemporaneo”, patrocinata dal Ministero dello Sport e dei Giovani, si è conclusa con un’anteprima assoluta. È caduto il velo dalla Carta dei Valori dei Content & Digital Creators, un documento etico in 7 punti, stilato dall’Associazione Italiana Content & Digital Creators in collaborazione con l’Associazione Luna. Il cui primo contiene proprio un richiamo alla responsabilità di avere un’audience vasta all’ascolto.

E la tavola rotonda – che si è svolta sabato 23 settembre nella Sala dei Notari di Perugia e ha visto la partecipazione di relatori di livello nazionale – non si è limitata a fotografare numeri e riflessi sociali di un fenomeno che tocca ormai ogni ambito della società, ma ha anche posto le basi per un nuovo approccio etico e responsabile per chi nella vita fa il content creator. Una nuova professione a tutti gli effetti che oggi in Italia conta circa 350mila persone. Un piccolo esercito per il quale però ancora manca un codice deontologico, un inquadramento professionale e contributivo, un codice ateco. Su questi temi e sull’impatto che oggi i contenuti proposti in rete dagli influencer hanno nella società e nel dibattito pubblico si è focalizzata la tavola rotonda di Perugia.

Presenti  Matteo Grandi, Presidente dell’Associazione Luna; Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori; Padre Philip Larrey, filosofo e Preside della Facoltà di  Filosofia presso la Pontificia Università Lateranens;  Sonia Montegiove, analista informatica e formatrice, che collabora da anni con scuole, università e ordini professionali, già consulente del Ministero della Difesa; Francesco Nicodemo, Direttore Editoriale della Fondazione Italia Digitale; Valentina Franzoni, ricercatrice del dipartimento d’informatica dell’Università degli Studi di Perugia; Antonio Romano, architetto e designer, esperto di comunicazione, considerato uno dei massimi rappresentanti italiani del brand design e fondatore di Inarea e Maurizio Valente, vicepresidente dell’Associazione dei Content e Digital Creatorsnata per rappresentare la categoria professionale degli influencer e dei content creator ma anche per dare vita a iniziative atte a promuovere e ad approfondire la cultura digitale e i modelli di insegnamento dei valori ai giovani come veicolo di educazione sociale, ha spiegato i motivi che hanno portato alla nascita dell’Associazione e ha raccontato come: “Noi vogliamo e dobbiamo rappresentare istanze diverse, ma, al tempo stesso, dal nostro punto di vista è fondamentale responsabilizzare i creator. Oggi chi fa questo lavoro deve avere un approccio etico e al tempo stesso deve vedersi riconosciuti diritti da lavoratori di un settore che tarda a essere riconosciuto come tale”.

Tutti i relatori si sono trovati concordi nel sottolineare l’importanza di educazione digitale e consapevolezza, come cardini di una presenza in rete meno esposta a rischi e meno vulnerabile.

Ed eccoli, infine, i 7 punti della Carta dei valori degli influencer:

1 RESPONSABILITA’: a grandi numeri corrispondono grandi responsabilità

2 CONDIVISIONE: Condividere in libertà è giusto ma non significa necessariamente ostentare

3 CREDIBILITA’: chi mi segue mi dà fiducia, va ripagato con credibilità, affidabilità e rispetto

4 INDIPENDENZA: posto i miei contenuti in piena autonomia e libertà

5 ADV: quando pubblico contenuti promozionali lo rendo noto

6 STOP BULLISMO: ripudio il bullismo e ogni forma di gogna mediatica, oggi tocca a loro domani potrebbe toccare a me

7 STOP VIOLENZA: ripudio qualunque contenuto inciti alla violenza, alla discriminazione in tutte le sue forme e qualunque contenuto pericoloso a rischio emulazione.

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